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STRESS - MANUALE D'USO

Il mondo è pieno di persone stressate che non sanno bene che cosa sia lo stress. Sembra paradossale, ma se ci pensi è proprio così! Quale pensi sia la definizione di stress? Una potrebbe essere questa:

Lo stress è una risposta psicofisica che l'organismo mette in atto in risposta a compiti che sono valutati dall'individuo come eccessivi

Tuttavia lo stress non è sempre negativo, lo sapevi? Anzi, spesso l'assenza di stress è un problema!


So a cosa stai pensando...

"Davide, vai sereno che se avessi un po' di stress in meno non sarebbe poi così un problema"


Ma non preoccuparti, ti faccio conoscere i due lati della medaglia.


Eustress e distress


La prima cosa che devi sapere è che dire stress è troppo vago, infatti esso si può dividere in due categorie totalmente opposte.


L'eustress porta ad una risposta positiva, parliamo ad esempio di una scadenza da rispettare che ci stimola a mettere un impegno maggiore all'interno di una certa attività.

Il che ci porta ad ottenere ottimi risultati grazie all'impegno maggiore.


Il distress invece è il lato negativo dello stress e porta ad una risposta negativa, pensa per esempio di non avere una sola scadenza, ma dieci in contemporanea con tutto il lavoro ancora da fare e troppo poco tempo a disposizione.

Il risultato sarà terribile, con una buona dose di cattivo umore.


Ma queste due componenti, per quanto portino a due riposte totalmente differenti, prendono energia dalla stessa batteria.


Di che batteria sto parlando? Di una batteria immaginaria ovviamente, ma estremamente reale.


Tutti noi abbiamo un limite allo stress sopportabile, ovvero questa batteria, e bisogna stare attenti a far si che non si esaurisca mai. Procediamo, piano piano capiremo meglio.



Stessi stress, diverse reazioni


Perché un determinato evento stressante colpisce in maniera diversa una persona rispetto l'altra?


Semplicemente perché ognuno è fatto a suo modo, infatti entrano in gioco diverse varianti.


La prevedibilità, la conoscenza e la gravità degli eventi giocano un ruolo fondamentale nella possibilità di instaurare delle strategie di adattamento nel poterli gestire.


Possiamo dire che la capacità di adattarsi ad uno stress in maniera positiva sia data dall'equilibrio di quantità e gravità dello stress, assieme alle capacità e le risorse di chi lo subisce.


Si devono infatti considerare:

  • Il temperamento e la personalità sviluppati nel tempo

  • Le capacità intellettive

  • Il livello culturale

  • Le condizioni socio-economiche

  • La percezione soggettiva dell'evento stressante

Ognuno può essere molto bravo nel gestire determinati eventi e al contempo non essere in grado di gestirne altri diversi.


Un attore potrebbe saper parlare con disinvoltura davanti 1000 persone ma avere una paura maledetta delle cimici per esempio.


(Cosa che io ho.)

(E non mi troverei nemmeno da Dio davanti a 1000 persone...)


Lo stress non è caratterizzato da quello che si fa o si subisce, ma dalla reazione che noi abbiamo nei confronti di questo evento


Ma cosa succede nel nostro corpo nel momento in cui riceviamo uno stress?


Biochimicamente parlando


Allora, fai un bel respiro che sto per affrontare un argomento con nomi che ti risulteranno difficili e noiosi, ma sarò breve e prometto che non te ne ricorderai mezzo ma capirai il concetto.


Dai, fanne un altro e partiamo.


Nel momento in cui subiamo un evento stressante, di qualsiasi tipo, nel nostro corpo succede esattamente questo:


  1. L'ipotalamo (la nostra centralina di comando istintiva) comunica all'ipofisi di rilasciare ADH e ACTH.

  2. L'ADH si oppone alla diminuita volemia (=rapporto tra volume sanguigno e letto vascolare) attraverso ritenzione idrica e costrizione di vasi sanguigni, mentre l'ACTH va a bussare alla ghiandola surrenale, la quale rilascia cortisolo e aldosterone.

  3. Il cortisolo stimola la gluconeogenesi (conversione delle proteine in zuccheri) e inibisce l'azione dell'insulina (favorendo l'insulino-resistenza, trovi maggiori informazioni qui)

  4. L'aldosterone stimola il riassorbimento di sodio, il quale si trascina con sè l'acqua, sempre per opporsi alla volemia

  5. Il riassorbimento del sodio si accoppia all'escrezione di potassio e ioni idrogeno, la cui deplezione provoca l'acidificazione delle urine e l'alcalinizzazione del sangue

  6. Il rene, rilevando un calo di pressione, secerne un potente vaso-costrittore.


Ora te la faccio più semplice: In fase di esaurimento ci si ritroverà con meno muscoli, più grasso, uno stato infiammatorio ed edematoso diffuso e un'insulino-resistenza.


Ovviamente si parla di stress molto alti, non a caso ho scritto "esaurimento" e non "lieve stanchezza da fine giornata".


Ma ora facciamo l'ultimo passo per capire bene questo stress


Considerazioni su stress, allenamento e vita quotidiana


Abbiamo detto che ognuno di noi ha una sua personale "batteria dello stress" e che alcuni eventi portano ad un calo di questa in maniera soggettivamente maggiore o inferiore.


Ma devi capire assolutamente una cosa:

Gli eventi "stressanti" sono davvero tantissimi.


Non è solo la scadenza di lavoro, o la discussione avuta con il partner o con un collega.


  • L'allenamento è uno stress

  • Il poco sonno è uno stress

  • Il modo in cui ci si parla durante il giorno può diventare uno stress

  • I passi che facciamo sono stress

  • Un'alimentazione sbagliata è stress

  • La paura è stress

  • Una condizione economica difficile è stress

  • Decisioni importanti portano stress

  • Ecc...


Tutte queste cose "rubano" energia alla nostra batteria, e nel momento in cui la portiamo a livelli troppo bassi allora si verificano le cose di cui parlavo di prima.


È dunque bene capire che bisogna gestire gli stress su cui possiamo avere influenza in modo strategico, a volte quasi in modo controintuitivo.


Se per esempio per lavoro dobbiamo fare 30000 passi al giorno, forse allenarsi 6 volte a settimana non è una bella idea. Ma anche se abbiamo mille pensieri per la testa, "sfogarsi" con l'allenamento è lecito, ma deve essere modulato con criterio per far si che non sia controproducente.


Ovviamente faccio l'esempio dell'allenamento, ma ci sono tante altre cose su cui possiamo avere influenza!


L'alimentazione dipende da noi, il sonno dipende da noi, addirittura le paure dipendono da noi!

Bisogna volerlo, ma affrontare le paure riduce di molto i livelli di stress di una persona.


Conclusioni


In sintesi, quanto detto serve solo a farti capire che lo stress dipende sempre da noi.


Le condizioni di vita che abbiamo siamo noi ad accettarle, se non ci vanno bene ci vogliono le palle ma le si possono cambiare.


Le relazioni in cui siamo devono farci volare, se ci tengono incollati al suolo siamo noi a decidere di non lasciarle andare e di soffocarci sotto.


Se il cibo ci fa paura, siamo noi a scegliere quotidianamente di continuare a dargli il permesso di controllarci anziché affiancarci a chi ne sa di più per imparare a conoscerlo meglio.


Allenarsi è bellissimo, vivere bene lo è ancora di più.

Dedica la tua batteria a stress positivi, stacca la spina di ciò che ruba energia al resto.


Davide Gatti





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