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MOTIVAZIONE PER ALLENARSI, COME TROVARLA?


Hai mai pensato "oggi non ho proprio voglia di allenarmi, rimando a domani" e poi quel domani si è rivelato essere la settimana successiva?

Oppure attualmente non ti alleni, ma più volte dentro di te una vocina diceva "dovrei fare qualcosa per muovermi di più, però chi ha voglia di farlo?!"

La motivazione segue delle logiche precise che vanno apprese per metterle in pratica e far si che questa non sia in balia del caos.

Avete presente quel genere di persone che sono sempre impeccabili, sempre felici, sempre attive, sempre al top, sempre tutto (e spesso per questo stanno anche un po' sul ca...)?

Tutti noi ne conosciamo almeno una.


Beh quella persona sa semplicemente alimentare in modo consapevole o inconsapevole quella che è la sua motivazione, la sua determinazione e la costanza.


Queste tre cose sono allenabili e per farlo, esattamente come si deve fare per i muscoli del proprio corpo, bisogna avere un metodo!


Prometti a te stesso di leggere questo articolo con il doppio dell'attenzione da adesso in poi, perché quello che ti sto per dire è ciò che ogni giorno trasforma la mia vita in meglio.


È un modo di vivere estremamente potente per quanto semplice, sono certo che se proverai ad applicare questa visione delle cose te ne accorgerai in pochissimo tempo anche tu.




Esistono due tipi di motivazione (e il secondo non porta da nessuna parte)


In psicologia esiste una distinzione netta tra due tipi di motivazione, estremamente diversi nonostante il risultato che si va ad ottenere è lo stesso.


La motivazione intrinseca


È definita intrinseca quel genere di motivazione dove il piacere deriva dallo svolgimento stesso dell'attività.


Nell'ambito fitness, parliamo di quelle persone che amano allenarsi e prendersi cura di sé. Non lo fanno perché vogliono ottenere qualcosa da fuori, ma perché ciò li fa stare bene a 360 gradi.


È quella che io definisco la motivazione dell'ESSERE, ovvero costruire la versione migliore di sé stessi partendo da ciò siamo nel profondo.

Essere più performanti nello sport ci permette di essere più felici, percepire meno ansia, imparare a faticare per il raggiungimento dei risultati, dormire meglio, essere più concentrati sul lavoro, godere di buona salute. Queste sono motivazioni che partono dalla cura di sé, del proprio essere e ci portano alla crescita personale.


La motivazione estrinseca (e perché non funziona)


È definita estrinseca quel genere di motivazione dove il piacere deriva dalle conseguenze esterne rispetto l'attività svolta.


Nell'ambito fitness, in questo caso, parliamo di coloro i quali voglio apparire più in forma, essere notati dalle altre persone, ottenere fama e sentirsi fare i complimenti.

Non c'è piacere dallo svolgimento stesso dell'attività, esso deriva dal volersi mostrare più bravi/belli/forti/fighi agli altri.

E sentirselo dire possibilmente, con un like su instagram o con un complimento.


Questa è quella che definisco la motivazione del FARE per AVERE, ovvero impiegarsi in attività che non ci piacciono particolarmente (ma che a volte addirittura detestiamo) per ottenere un riconoscimento.

Perché diamine dico che questo tipo di motivazione non porta da nessuna parte?

Perché è tutto effimero e inconsistente.


Cosa succede se nessuno ti dice che sei dimagrita?

Cosa succede nel momento in cui la persona da cui volevi essere notata non resta interessata dal tuo cambiamento?


Oppure prendiamo un esempio diverso, fate un cambiamento pazzesco e tutti vi applaudono, dopo due settimane di applausi sapete chi arriva?

La noia.


Siamo sempre alla ricerca di cose che non ci servono per colmare delle insicurezze interiori e il primo passo per interrompere tutto ciò è notarlo.


Come tramutare la motivazione da estrinseca a intrinseca


Questo è il mio consiglio più grande per chi si ritrova nel secondo tipo di motivazione:

Iniziate oggi il vostro cammino verso il tipo di motivazione intrinseca.


"E Davide, io inizio pure, ma come si fa?" Non è semplice come attuare una motivazione estrinseca.


Ricordate, quella è la motivazione del FARE per AVERE.

Mentre ciò che sarebbe meglio sarebbe ESSERE persone diverse che FANNO determinate azioni e che HANNO determinati risultati.


Perché si, i risultati "esterni" arrivano sia con la motivazione estrinseca sia con la motivazione intrinseca.


Solo che la prima li ricerca come unica cosa importante (e spesso quindi non li ottiene), mentre la seconda li attira, come conseguenza naturale del modo di essere di queste persone.


Ma tornando a noi, come fare per passare da un lato all'altro?

Bisogna armarsi di pazienza, dimenticare di voler ottenere tutto e subito (senza poi ottenerlo mai, quindi ci vuole più tempo no?) e iniziare a far si che ogni piccolo passo sia fatto per noi stessi e non per apparire agli altri.


Nella società attuale è molto difficile per un semplice fattore che vi spiego subito nel prossimo paragrafo.


L'EVGR vi fa il lavaggio del cervello


Tempo fa ci si confrontava con i colleghi di lavoro, con i vicini di casa, con qualche amico e con la propria famiglia. Nota bene che per confrontare non intendo dialogare, intendo mettersi a paragone.


Tutti lo facciamo, ci mettiamo a paragone in continuazione in modo consapevole o inconsapevole.


Quando i confronti erano nella stretta cerchia di persone che frequentavamo, la motivazione estrinseca era minore.

Sapete perchè?


Perchè non esistevano i social network.

Oggi il confronto è globale e su livelli differenti.


È quella che viene definita "Espansione Verticale dei Gruppi di Riferimento".


Oggi se una ragazza confronta il suo fondoschiena, lo fa con quello di Giulia Calcaterra, non con quello della panettiera sotto casa.

Un ragazzo confronta i suoi muscoli con quelli di Dwayne Johnson (The Rock), non con quello del collega di lavoro.


E il problema è che siamo bombardati da messaggi di inferiorità in continuazione.


La prima cosa da fare per trovare la motivazione di allenarsi è spostare l'obiettivo.


Se volete allenarvi per essere come Giulia o Dwayne, ve lo dico brutale così vi mettete il cuore in pace, il 99,9% di voi (me compreso) non lo sarà MAI.

Questo perché c'è un discorso di genetica e predisposizione a cui non possiamo aspirare!

Loro sono nati con dei geni fenomenali sotto questo aspetto e li hanno sfruttati con l'allenamento per portarli al massimo, amen.


Quello che possiamo fare, ogni giorno, è costruire la migliore versione di noi stessi, non assomigliare qualcun altro, quindi smettiamola di fare confronti e inizieremo a progredire davvero.


Piccolo passo, grande feedback


Ok, compreso che non avrò mai il petto gigantesco di The Rock (ma ho un tatuaggio simile quindi non siamo poi così diversi, no?) andiamo a capire come alimentare una visione di noi stessi differente da oggi stesso.


L'errore che viene fatto spesso è tirare su dei muri inutili verso il piacere dell'attività fisica perché si ritiene di dover fare troppe cose.


"Se voglio essere uno sportivo devo allenarmi 5/6 volte la settimane per 1 ora e mezza o due, come faccio a trovare tutto questo tempo?"


Ma che sei fuori?


Il più grande errore è partire a bomba.

Il nostro corpo, la nostra mente, cercano equilibrio.

Quando voi lo sbilanciate gli state sulle balle e lui cercherà di tornare al suo posto.


Vi assicuro che il cervello conosce mille strategie subdole per combattere l'instaurazione di una abitudine, ve le farà odiare se partire a bomba e in men che non si dica ritornerete in un feedback negativo.


"In un cosa?"


Un feedback negativo!


Funziona così:

1) Ritengo di non avere tempo di allenarmi 5 volte a settimana ma ci provo

2) Faccio due allenamenti in due giorni, ma il terzo giorno salto

3) Confermo la mia convinzione, feedback negativo

4) Sono sempre più convinto di non avere tempo di allenarmi 5 volte a settimana e ci riprovo con ancora meno determinazione


E così via...

È una vera e propria autodistruzione naturale.


Partite piano!

Volete provare piacere da quello che fate perché ne avete capito l'importanza?

Bene, allora partite in piccolo.


Non sparare fuori di volerti allenare 5/6 volte a settimana da 2 ore.

Imponiti 2 allenamenti la settimana da 30 minuti per iniziare.

Troppo? falli da 15 minuti.


L'importante è che vi poniate un obiettivo facilmente raggiungibile per la vostra predisposizione attuale.

In questo modo, con un piccolo passo, otterrete un grande feedback positivo:


1) Decido di allenarmi due volte per 30 minuti, dovrei farcela!

2) Riesco ad allenarmi queste due volte a settimana

3) Sono felice di essere riuscito a rispettare l'impegno, feedback positivo

4) Riparto la settimana successiva ancora più carico perché so di potercela fare


E così via!

In questo modo sarà perfettamente naturale ad un certo punto dire "Sai che c'è? settimana prossima di allenamenti ne faccio 3!" o magari "Basta allenamenti da 15/30 minuti, posso farli da 45!"


Ragazzi, io ve lo dico col cuore in mano, sembra una cavolata semplicissima ma è così.

Vi basta fare questa cosa e diventerete inarrestabili.


Lo riscrivo, non si sa mai che pensiate che io non stia dando il peso giusto alle parole:

Vi basta fare questa cosa e diventerete inarrestabili.


Tenente solo a mente anche la teoria dei 66 giorni, ve la spiego subito


La teoria dei 66 giorni


Come si instaura una nuova abitudine?

Con la costanza e la perseveranza nel tempo, nient'altro


Ma dovete sapere che ci sono 3 fasi ben precise:


1) La fase della distruzione (22 giorni)

2) La fase della instaurazione (22 giorni)

3) La fase dell'integrazione (22 giorni)


La distruzione


Siete all'inizio di un percorso di crescita dove volete inserire una nuova buona abitudine nella vostra vita.

Il problema è che ogni abitudine positiva che manca nella nostra vita ha il suo opposto che è già instaurato in noi.


Ad esempio, volete essere persone più attive?

Beh, dovrete sbarazzarvi dell'abitudine della pigrizia che è in voi, e farà tutta la resistenza del mondo affinché lei non debba abbandonarvi.


In questi 22 giorni (circa) dovrete combattere con la vostra "vecchia versione" di voi stessi per far si che accetti di dover distruggere queste abitudini negative e creare spazio per creare l'abitudine positiva che volete inserire


L'instaurazione


Superati i primi 22 giorni crederete di aver già preso l'abitudine, sarà infatti molto più facile portarla avanti.

Ma fate attenzione, vi siete solo liberati degli ostacoli per ora, il pericolo di tornare indietro è dietro l'angolo.


Quindi, durante questi 22 giorni di mezzo starete realmente costruendo questa abitudine nuova dentro di voi, come se fosse un palazzo nella vostra mente che prende piene sulle ceneri di quello precedente che avete buttato giù.


costanza come parola d'ordine!


L'integrazione


Sono gli ultimi 22 giorni, i più facili.

Facili perché avete distrutto i preconcetti, avete costruito la nuova abitudine e ora dovete solo sfruttarla e compiacervene ogni giorno.


È il momento in cui siete fieri di voi e del vostro cambiamento, di tutti i passi avanti che in solo 44 giorni avete fatto e vi sentite delle persone diverse.


Probabilmente avete iniziato anche a mangiare meglio, vi state muovendo di più, ne state parlando con i colleghi e avete postato qualche stories post-workout fieri della vostra nuova abitudine positiva.


Al termine di questo, c'è l'automatismo.

Ovvero questa abitudine che sembrava tanto lontana all'inizio, fa parte di voi al 100% e siete ormai inseparabili da lei.


Vi viene semplicemente naturale essere costanti nell'allenamento, non dovete sforzarvi.


Voi ormai SIETE quel genere di persone che FA queste cose e che quindi nel tempo OTTIENE determinati risultati.


Conclusioni


La motivazione è qualcosa di molto intimo, più fate si che sia guidata da ciò che c'è dentro di voi e meno da ciò che c'è fuori, più i risultati non dovrete cercarli, li attrarrete in modo naturale.


Segue dei processi logici e di crescita che spesso possono essere più facili di quanto si pensa.


È come avere i super poteri, prima vi sembrava impossibile e adesso non dovete nemmeno pensarci troppo.


Anche se sparare le ragnatele dalle mani come Spider-Man sarebbe ancora più figo, ma ci accontentiamo no?



Davide Gatti

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